GIUSEPPE TARTINI: UNA PAGINA PERDUTA E RITROVATA
Un concerto di Tartini giunto a noi incompleto poiché il manoscritto originale è privo dell’ultima pagina. La scoperta di un altro manoscritto ha permesso di colmare questa lacuna. In precedenza il concerto era stato registrato in una versione completata da Nicola Reniero.
Un omaggio a Emilia Fadini da parte di allievi, amici ed estimatori, in occasione del suo novantesimo genetliaco. Contiene un mio racconto dal titolo “Minouche”.
La lunga consuetudine nell’uso del semitono cromatico discendente (derivato dai maqām arabi) assume valore di vera e propria sensibile discendente, nella musica dal primo rinascimento a tutto il barocco ed oltre. Ciò si concretizza con l’adozione del modo di MI, o modo Frigio, e dell’omonima cadenza. Il modo di MI contiene in sé un doppio centro di attrazione tonale, cioè quelle che potremmo anche definire due sensibili, una ascendente e l’altra discendente. La consuetudine di usare il semitono discendente con effetto risolutivo sembra essere all’origine di alcune soluzioni armoniche sorprendenti, nelle sonate di Domenico Scarlatti, dove infatti questo elemento è peculiare e determina nuove e singolari modulazioni, definite modulazioni per affinità di terza. Questo tipo di modulazioni è riscontrabile anche nella musica di Schubert. Prendere coscienza di questi singolari aspetti armonici può essere di aiuto all’interprete per trovare soluzioni interessanti al fine di metterli maggiormente in risalto.
Arcangelo Corelli Concerti Grossi, op. 6
Edizione critica di Nicola Reniero – Carisch Milano